Alberto Archini fotografia
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Con queste parole vorrei farvi capire come con il passare degli anni la fotografia è divenuto per me uno stile di vita. Durante il periodo degli studi superiori frequentavo un fotografo che aveva lo studio sotto la mia casa, erano gli anni 70, Mario Fabbri, questo il suo nome, la notte scattava la dolce vita in Via Veneto a Roma ed il pomeriggio stampava il suo lavoro in bianco nero per Grand Hotel. Ero curiosissimo di entrare nel suo laboratorio, due pesanti tende nere, una dietro l'altra a poca distanza dividevano il reale dalla fotografia. Un giorno mi permise di entrare, poi di “appozzare” le copie stampate nel fissaggio e passarle nella smaltatrice e poi tutta la sua fotografia regalata giorno dopo giorno. Questo è il mio inizio.
La fotografia in maniera tecnica è entrata dentro di me con due anni di istituto superiore di fotografia e design, belle basi, poi il primo volo, vero volo con contatto professionale con la fotografia negativa BN 24x24 cm in banda da circa 50 mt. e mega fotocamera Zeeis, la fotogrammetria, per mezzo della quale si riprende in volo il terreno sottostante per usi tecnici ed estetici...fotografia aerea. Poi la professione fatta di matrimoni, matrimoni, feste, congressi ed il lavoro con una prima rivista e da allora di tutto di più.
La fotografia per le aziende mi ha sempre appassionato, un amico in Sardegna, Betz Rovario, grande stampatore del colore mi disse: se vieni c'è da lavorare nel settore industriale. Detto, fatto, partenza nel giro di poco tempo per Porto Torres e studio di fotografia industriale, ottimi clienti tra cui Alisarda, Tirrenia Navigazioni e tutto il comprensorio della S.I.R., area chimica industriale. Dopo 5 anni per vari ed ovvi, per me, motivi tornai a Roma e di nuovo matrimoni, matrimoni, sino alla nausea poi uno stacco, o pausa di riflessione, sulle Dolomiti bellunesi, breve, un'anno e mezzo.
Grande scelta, basta con Roma, ed andai alla volta della Riviera Adriatica a contatto diretto con l'attualità,per una grande esperienza fotogiornalistica che mi ha insegnato ancora altra diversa fotografia e di nuovo la stampa del bianco-nero per la testata giornalistica con cui lavoravo.
A questo punto grande cambiamento epocale, il sistema digitale, treno che non si poteva perdere, con lui ho sempre avuto un rapporto odio amore e devo sinceramente una grande cosa a suo favore….. l'unica cosa positiva è che non ho più le unghie ingiallite dallo sviluppo.
Ormai sono più di dieci anni che vivo qui ed ora mi occupo di immagini delle Marche ed a breve anche dell’Umbria legate all’arte, all’artigianato ed all’architettura per l'agenzia “Imagitaly.com” e di foto per aziende per siti web; lavoro interessante e molto variegato ma purtroppo senza un filo di stampa bianco-nero.
Ringrazio Mario Fabbri per il bianconero, Ennio Antonangeli per l’invertibile al tugsteno, Rolando Rufini per i chilometri di carta colore che mi ha stampato, Betz Rovario per la sua amicizia e segreti sulla stampa a colori, Pepi Morgia per la sua luce e non per ultimo Antonio Botte per la sua somma sapienza digitale. Ogni mia immagine ha un pezzetto di voi carissimi maestri, vi abbraccio.
Alberto





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