Autore
| Giacomo Borroni, in arte Colonnello Kurtz, nasce a Milano il 22 marzo 1956. Autodidatta, si dedica alla scultura da una decina di anni. Ha partecipato ad alcune mostre collettive. Utilizza esclusivamente materiale di recupero che cerca/trova andando per autodemolizioni, discariche, boschi, ecc. Col fuoco, poi, assembla e plasma il tutto. Pensiamo sia più significativo riportare, di seguito, alcune brevi righe scritte dall’artista stesso sul significato della propria ricerca:
“Ogni forma è mentale, emotivamente surreale, volutamente improbabile, proiettata in una dimensione di non-tempo e non-luogo. Robot mutanti, in equilibrio tra il tragico e il grottesco; oscure morfologie in continuo divenire, vivono un mondo senza angeli e demoni. Animali nati per il combattimento contro le insensate crudeltà del mondo, urlanti belve antropomorfe dagli occhi vitrei persi nel nulla. All’artista non rimane che regredire all’istinto, farsi sciamano, manipolare la materia, dare forma alle proprie inquietudini, mettere in scena il lato oscuro dell’esistenza.
- Brucio, taglio, stacco/riattacco ogni singolo pezzo, uso ferro, legno, vetro, plastica. Col fuoco, obbligo ad un’armonia da cui è impossibile risalire alla forma iniziale - Alla fine, come per magia la belva è domata, quasi si auto-compone, ma dal profondo, una nuova acida deflagrazione esplode: è ora di cercare altri pezzi: un’altra forma troverà la sua bestia. Sculture, in continua lotta per la sopravvivenza”.
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