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| Chiudo gli occhi e ripenso al perché di questa passione per la caccia oggi, in questo mondo stravolto dalla "civiltà tecnologica" intriso di buonismo e falso amore per gli animali. Mi rivedo a giocare da bambino con i giochi di allora, di correre da solo, con amici e cugini, nelle campagne tra acqua, terra siepi e coltivazioni, felice. Sono figlio di un grande lavoratore, muratore e contadino, di una famiglia di quelle di una volta con le bestie nella stalla, il pollaio e i conigli...seguivo i grandi nei campi e venivo impiegato nei piccoli lavori possibili. Era normale, anzi motivo d'orgoglio poter accedere alle faccende più impegnative degli adulti. I grandi di allora conoscevano e vedevano meglio di altri le lepri e i fagiani, riconoscevano i nidi degli uccelli... I cane era un bastardino, ottimo da guardia, e sapeva anche scovare i selvatici, non soffriva mai la fame, era coccolato ma era trattato da cane. Gli animali avevano il loro ruolo naturale di aiuto e cibo per l'uomo. Io cresciuto in questo contesto, con questi ricordi, sto cacciando e sempre lo farò rispettando le regole.
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