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| Si può coltivare una passione dopo dieci ore di lavoro, con due figli e mille impegni? Un giorno misono detto di sì, all'età di 30 anni quando è nato il mio primo figlio Mattia. Così mi sono iscritto ad un corso di fotogiornalismo e sotto la guida illuminante di Leonardo Brogioni ho iniziato a raccontare piccole grandi storie fotografiche. Il lavoro di fine corso è piaciuto così tanto a Leonardo, che mi ha detto: "bene ora non ti resta che portarlo in qualche redazione e proporlo per la pubblicazione". Con la paura di un adolescente, ho seguito il suo consiglio e subito la prima rivista decise che la mia storia era bella e da lì a poco con mia grande soddisfazione la pubblicarono. Così iniziai a collaborare come free-lance con La Rivista della Montagna, Montagna & Outdoor e con Alp. L'inizio di una folgorante carriera? Non proprio, perchè il lavoro principale ha assorbito quasi tutto il mio tempo, ma ho cercato in tutti i modi di non interrompere la mia passione.
Nel 2006 sono stato selezionato al Concorso Internazionale di Fotografia di Montagna di Biella, ed in seguito ho ottenuto altri premi in altri concorsi nazionali. Ultimamente mi sono fatto coraggio ed ho affrontato la fotografia di matrimonio, la più difficile tra tutte le imprese fotografiche.
Ma raccontare le storie con una, dieci foto, cogliere la felicità delle persone e la bellezza di questo vecchio pazzo mondo è la mia sfrenata grandissima passione....
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