| Suggestioni, ricordi, misteriose figure ed indomiti animali, il tutto raccontato con pochi tocchi di colore ed infinite gradazioni di grigio che emergono da un uso sapiente del bianco e nero, eletto dall’artista a forma di rappresentazione privilegiata. Come visioni prendono vita sulla tela personaggi reali o immaginari catapultati in ambientazioni talvolta insolite ma pur sempre a questi relazionate per vie più o meno dichiarate. L’obiettivo è indagare aspetti inafferrabili dell’esistenza, concetti quali la caducità del tempo, la bellezza, la relazione tra infinito e finito, l’interiorità dell’uomo colta talvolta attraverso sguardi indiscreti su anime solitarie altre attraverso una connessione visiva diretta. Ampio spazio è lasciato all’interpretazione personale dello spettatore, posto dinanzi opere di grande formato in cui colpisce l’uso particolare della tecnica pittorica. Mario Levato nasce a Catanzaro dove frequenta il Liceo Artistico Statale. Durante il periodo scolastico, studia e perfeziona diverse tecniche pittoriche prediligendo il chiaroscuro a matita. Le sue prime opere sono fortemente influenzate dalla pittura classica. Nella stessa città, prosegue gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti scegliendo la sezione di Decorazione ed in questi anni vede nella pittura e nell’incisione su lastre di zinco le forme espressive a lui ottimali. Nel periodo universitario si dedica allo studio dell’arte figurativa classica, moderna e contemporanea soffermandosi ed approfondendo la corrente surrealista. Terminata l’Università frequenta nella stessa facoltà il Corso di Specializzazione in Grafica e si perfeziona nelle tecniche incisorie. Dopo varie esperienze artistiche nel campo delle Arti grafiche di stampa si dedica alla pittura sperimentandosi nell’uso della tecnica dei colori a olio e del bianco e nero. |
